ciao a tutti questo blog è stato creato con lo scopo scolastico come è finita la scuola dove aspettare che ricominci XD.
ma se volete sto creando vari siti
il primo è un gioco www.brito.hellospace.net o se volete mi pottete contatare via e-mail
sabato 6 giugno 2009
mercoledì 27 maggio 2009
Fisica
Attrito
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai a: Navigazione, cerca
L'attrito (o forza d'attrito) è una forza dissipativa che si esercita tra due superfici a contatto tra loro e si oppone al loro moto relativo. La forza d'attrito che si manifesta tra superfici in quiete tra loro è detta di attrito statico, tra superfici in moto relativo si parla invece di attrito dinamico.
Secondo l'interpretazione classica, esistono tre diversi tipi di attrito:
attrito radente: dovuto allo strisciamento (ad esempio, l'interazione tra due superfici piane che rimangono a contatto mentre scorrono l'una rispetto all'altra);
attrito volvente: dovuto al rotolamento (ad esempio, di un oggetto cilindrico su una superficie piana);
attrito viscoso: relativo a un corpo immerso in un fluido o a strati di uno stesso fluido in movimento con velocità diversa (attrito interno).
Ci sono diverse interpretazioni sulle cause di questa forza: la meccanica galileiana proponeva come causa dell'attrito radente le asperità tra le superfici a contatto; studi più recenti hanno dimostrato che l'attrito radente è dovuto soprattutto a fenomeni di adesione (legami chimici) tra le molecole che compongono le superfici a contatto.
Gli effetti dissipativi prodotti dall'attrito volvente sono in generale molto minori rispetto a quelli dovuti all'attrito radente. Da ciò derivano le applicazioni di ruote o rulli per il trasporto di oggetti pesanti che, se trascinati, richiederebbero molta più energia per essere spostati, e l'interposizione di cuscinetti a sfere tra perni e supporti.
Indice[nascondi]
1 Attrito radente
2 Attrito volvente
3 Attrito viscoso
4 Note
5 Voci correlate
//
Attrito radente [modifica]
Grafico del valore della forza di attrito radente in funzione della forza applicata. Si noti il passaggio da attrito statico ad attrito dinamico, coincidente con l'inizio del moto del corpo
Si esercita tra le superfici di corpi solidi a contatto ed è espresso dalla formula:
dove Fr è la forza di attrito radente, μr il coefficiente di attrito radente e la componente perpendicolare al piano di appoggio della risultante delle forze agenti sul corpo. Per un corpo appoggiato su un piano orizzontale è semplicemente uguale a Fp , forza peso del corpo; per un corpo appoggiato su un piano inclinato di un angolo α rispetto all'orizzontale risulta invece
Il coefficiente d'attrito è una grandezza adimensionale e dipende dai materiali delle due superfici a contatto e dal modo in cui sono state lavorate. Il coefficiente di attrito statico µrs è sempre maggiore o uguale al coefficiente d'attrito dinamico µrd per le medesime superfici. Dal punto di vista microscopico, esso è dovuto alle forze di interazione tra gli atomi dei materiali a contatto.
La forza di attrito, definita dalla formula scritta più sopra, rappresenta la forza di attrito massima che si manifesta nel contatto tra due superfici. Se la forza motrice Fm è minore di µrs Fp, allora l'attrito è pari a Fm e il corpo non si muove; se Fm supera µrsFp, il corpo inizia a muoversi; per valori di Fm ancora maggiori, l'attrito (dinamico) è sempre costante e pari a µrd Fp.
Alcuni valori del coefficiente di attrito radente.[1]
Superfici
μrs (statico)
μrd (dinamico)
Legno - legno
0,50
0,30
Acciaio - acciaio
0,78
0,42
Acciaio - acciaio lubrificato
0,11
0,05
Acciaio - alluminio
0,61
0,47
Acciaio - ottone
0,51
0,44
Acciaio - teflon
0,04
0,04
Acciaio - ghiaccio
0,027
0,014
Acciaio - aria
0,001
0,001
Acciaio - piombo
0,90
n.d.
Acciaio - ghisa
0,40
n.d.
Acciaio - grafite
0,10
n.d.
Acciaio - plexiglas
0,80
n.d.
Acciaio - polistirene
0,50
n.d.
Rame - acciaio
1,05
0,29
Rame - vetro
0,68
0,53
Gomma - asfalto (asciutto)
1,0
0,8
Gomma - asfalto (bagnato)
0,7
0,6
Vetro - vetro
0,9 - 1,0
0,4
Legno sciolinato - neve
0,10
0,05
Attrito volvente [modifica]
L'attrito volvente si presenta quando un corpo cilindrico o una ruota rotola senza strisciare su una determinata superficie. Il rotolamento è reso possibile dalla presenza di attrito radente tra la ruota e il terreno; se questo attrito non ci fosse, o fosse minimo (come nel caso di un terreno ghiacciato), la ruota striscerebbe senza riuscire a rotolare.
Se si applica un momento alla ruota, essa inizia a rotolare senza strisciare fintanto che il momento applicato è minore di , dove R è il raggio della ruota. Se il momento supera questo valore, la forza motrice applicata alla superficie della ruota supera l'attrito statico massimo e la ruota slitta mentre rotola; è la classica "sgommata" ottenuta accelerando da fermi in modo repentino.
L'attrito volvente è determinato soprattutto dall'attrito sull'asse di rotazione della ruota e dall'area di contatto tra la ruota e il terreno: la rotazione causa una distribuzione della pressione, dovuta alla forza peso, non uniforme su tutta la superficie di contatto, perciò genera una forza normale che produce un momento opposto al verso del rotolamento. Questo tipo di attrito è espresso da un'equazione simile alla precedente,
A parità delle altre condizioni, la resistenza opposta dall'attrito volvente è tanto minore quanto maggiore è il raggio di curvatura del corpo che rotola.
Alcuni valori del coefficiente di attrito volvente.[2]
Superfici
μv
Legno - legno
0,005
Acciaio - acciaio
0,001
Gomma - asfalto
0,035
Attrito viscoso [modifica]
Quando un corpo si muove all'interno di un fluido~(liquido o gas) è soggetto ad una forza di attrito dovuta all'interazione del corpo con le molecole del fluido. Tale forza di attrito è legata ad un numero adimensionale detto numero di Reynolds:
in cui Rs è la dimensione caratteristica dell'oggetto, nel caso di un sistema isotropo il raggio della sfera, la sua velocità scalare, ρ la densità del liquido e η la viscosità del fluido.
Se il corpo si muove a bassa velocità, così che nel flusso prevalgano le forze di viscosità rispetto a quelle d'inerzia~(regime di Stokes) ovvero per Re <> 1), le forze d'inerzia prevalgono rispetto alla viscosità ed il moto relativo del fluido è detto laminare (per Re = 106) oppure turbolento~(per Re > 106). In tale caso è possibile approssimare la forza di attrito con la formula
dove S è l'area della sezione frontale del corpo e cr un coefficiente aerodinamico di resistenza (adimensionale) che tiene conto della forma e del profilo del corpo in moto nel fluido. I valori di cr riportati per una sfera variano tra 0,4 e 0,5, mentre si hanno valori maggiori di 1 per oggetti di forma irregolare. Per un profilo alare cr può anche essere significativamente minore di 0,1.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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L'attrito (o forza d'attrito) è una forza dissipativa che si esercita tra due superfici a contatto tra loro e si oppone al loro moto relativo. La forza d'attrito che si manifesta tra superfici in quiete tra loro è detta di attrito statico, tra superfici in moto relativo si parla invece di attrito dinamico.
Secondo l'interpretazione classica, esistono tre diversi tipi di attrito:
attrito radente: dovuto allo strisciamento (ad esempio, l'interazione tra due superfici piane che rimangono a contatto mentre scorrono l'una rispetto all'altra);
attrito volvente: dovuto al rotolamento (ad esempio, di un oggetto cilindrico su una superficie piana);
attrito viscoso: relativo a un corpo immerso in un fluido o a strati di uno stesso fluido in movimento con velocità diversa (attrito interno).
Ci sono diverse interpretazioni sulle cause di questa forza: la meccanica galileiana proponeva come causa dell'attrito radente le asperità tra le superfici a contatto; studi più recenti hanno dimostrato che l'attrito radente è dovuto soprattutto a fenomeni di adesione (legami chimici) tra le molecole che compongono le superfici a contatto.
Gli effetti dissipativi prodotti dall'attrito volvente sono in generale molto minori rispetto a quelli dovuti all'attrito radente. Da ciò derivano le applicazioni di ruote o rulli per il trasporto di oggetti pesanti che, se trascinati, richiederebbero molta più energia per essere spostati, e l'interposizione di cuscinetti a sfere tra perni e supporti.
Indice[nascondi]
1 Attrito radente
2 Attrito volvente
3 Attrito viscoso
4 Note
5 Voci correlate
//
Attrito radente [modifica]
Grafico del valore della forza di attrito radente in funzione della forza applicata. Si noti il passaggio da attrito statico ad attrito dinamico, coincidente con l'inizio del moto del corpo
Si esercita tra le superfici di corpi solidi a contatto ed è espresso dalla formula:
dove Fr è la forza di attrito radente, μr il coefficiente di attrito radente e la componente perpendicolare al piano di appoggio della risultante delle forze agenti sul corpo. Per un corpo appoggiato su un piano orizzontale è semplicemente uguale a Fp , forza peso del corpo; per un corpo appoggiato su un piano inclinato di un angolo α rispetto all'orizzontale risulta invece
Il coefficiente d'attrito è una grandezza adimensionale e dipende dai materiali delle due superfici a contatto e dal modo in cui sono state lavorate. Il coefficiente di attrito statico µrs è sempre maggiore o uguale al coefficiente d'attrito dinamico µrd per le medesime superfici. Dal punto di vista microscopico, esso è dovuto alle forze di interazione tra gli atomi dei materiali a contatto.
La forza di attrito, definita dalla formula scritta più sopra, rappresenta la forza di attrito massima che si manifesta nel contatto tra due superfici. Se la forza motrice Fm è minore di µrs Fp, allora l'attrito è pari a Fm e il corpo non si muove; se Fm supera µrsFp, il corpo inizia a muoversi; per valori di Fm ancora maggiori, l'attrito (dinamico) è sempre costante e pari a µrd Fp.
Alcuni valori del coefficiente di attrito radente.[1]
Superfici
μrs (statico)
μrd (dinamico)
Legno - legno
0,50
0,30
Acciaio - acciaio
0,78
0,42
Acciaio - acciaio lubrificato
0,11
0,05
Acciaio - alluminio
0,61
0,47
Acciaio - ottone
0,51
0,44
Acciaio - teflon
0,04
0,04
Acciaio - ghiaccio
0,027
0,014
Acciaio - aria
0,001
0,001
Acciaio - piombo
0,90
n.d.
Acciaio - ghisa
0,40
n.d.
Acciaio - grafite
0,10
n.d.
Acciaio - plexiglas
0,80
n.d.
Acciaio - polistirene
0,50
n.d.
Rame - acciaio
1,05
0,29
Rame - vetro
0,68
0,53
Gomma - asfalto (asciutto)
1,0
0,8
Gomma - asfalto (bagnato)
0,7
0,6
Vetro - vetro
0,9 - 1,0
0,4
Legno sciolinato - neve
0,10
0,05
Attrito volvente [modifica]
L'attrito volvente si presenta quando un corpo cilindrico o una ruota rotola senza strisciare su una determinata superficie. Il rotolamento è reso possibile dalla presenza di attrito radente tra la ruota e il terreno; se questo attrito non ci fosse, o fosse minimo (come nel caso di un terreno ghiacciato), la ruota striscerebbe senza riuscire a rotolare.
Se si applica un momento alla ruota, essa inizia a rotolare senza strisciare fintanto che il momento applicato è minore di , dove R è il raggio della ruota. Se il momento supera questo valore, la forza motrice applicata alla superficie della ruota supera l'attrito statico massimo e la ruota slitta mentre rotola; è la classica "sgommata" ottenuta accelerando da fermi in modo repentino.
L'attrito volvente è determinato soprattutto dall'attrito sull'asse di rotazione della ruota e dall'area di contatto tra la ruota e il terreno: la rotazione causa una distribuzione della pressione, dovuta alla forza peso, non uniforme su tutta la superficie di contatto, perciò genera una forza normale che produce un momento opposto al verso del rotolamento. Questo tipo di attrito è espresso da un'equazione simile alla precedente,
A parità delle altre condizioni, la resistenza opposta dall'attrito volvente è tanto minore quanto maggiore è il raggio di curvatura del corpo che rotola.
Alcuni valori del coefficiente di attrito volvente.[2]
Superfici
μv
Legno - legno
0,005
Acciaio - acciaio
0,001
Gomma - asfalto
0,035
Attrito viscoso [modifica]
Quando un corpo si muove all'interno di un fluido~(liquido o gas) è soggetto ad una forza di attrito dovuta all'interazione del corpo con le molecole del fluido. Tale forza di attrito è legata ad un numero adimensionale detto numero di Reynolds:
in cui Rs è la dimensione caratteristica dell'oggetto, nel caso di un sistema isotropo il raggio della sfera, la sua velocità scalare, ρ la densità del liquido e η la viscosità del fluido.
Se il corpo si muove a bassa velocità, così che nel flusso prevalgano le forze di viscosità rispetto a quelle d'inerzia~(regime di Stokes) ovvero per Re <> 1), le forze d'inerzia prevalgono rispetto alla viscosità ed il moto relativo del fluido è detto laminare (per Re = 106) oppure turbolento~(per Re > 106). In tale caso è possibile approssimare la forza di attrito con la formula
dove S è l'area della sezione frontale del corpo e cr un coefficiente aerodinamico di resistenza (adimensionale) che tiene conto della forma e del profilo del corpo in moto nel fluido. I valori di cr riportati per una sfera variano tra 0,4 e 0,5, mentre si hanno valori maggiori di 1 per oggetti di forma irregolare. Per un profilo alare cr può anche essere significativamente minore di 0,1.
mercoledì 13 maggio 2009
Lezione 13/05/2009
13/05/2009
Argomento:Verifica di chimica
Attivita svolte: Abbiamo fatto la verifica di chimica
Note: Un po facile
Esercizi per Casa:
Approfondimenti:
Argomento:Verifica di chimica
Attivita svolte: Abbiamo fatto la verifica di chimica
Note: Un po facile
Esercizi per Casa:
Approfondimenti:
mercoledì 6 maggio 2009
Lezione del 06/05/2009
06/05/2009
Argomento: Personalizare il blog
Attivita svolte:oggi abbiamo personalizato il blog aggiungendo dei nuovi post sul quello che abbimo fatto oggi in classe alcuni credo hanno postato dei post di matematica alcuni di chimica
Note: N.D
Esercizi per Casa:N.D
Approfondimenti:N.D
Argomento: Personalizare il blog
Attivita svolte:oggi abbiamo personalizato il blog aggiungendo dei nuovi post sul quello che abbimo fatto oggi in classe alcuni credo hanno postato dei post di matematica alcuni di chimica
Note: N.D
Esercizi per Casa:N.D
Approfondimenti:N.D
Lezione 06/05/2009
Argomento: Mole
Attivita svolte: oggi abbiamo fatto una sumulazione della verifica c'èranno 6 esercizi il primo dovevamo completare una tabela (protoni,elettroni,neutroni ,numero atomico,massa atomica).
2° era stabilire quanti protoni,elettroni,neutroni eranno presenti nei isotopi , poi il 3° era era disegnare la notazione di Lewis .
4° era disegnare la formula di struttura delle molecole.
5° era calcolare quante moli e quante molecole eranno contenute in
a) 200g di H2O
b) 100g di SO2
6° era completare un tabela con i nomi di alcuni elementi il nome IUPAC , il tipo di composto e la Formula .
Note: La verifica sarà il 13/05/2009
Esercizi per Casa: finire la simulazione
Approfondimenti: per sapere di piu sulla mole vai sul: http://it.wikipedia.org/wiki/Mole
Attivita svolte: oggi abbiamo fatto una sumulazione della verifica c'èranno 6 esercizi il primo dovevamo completare una tabela (protoni,elettroni,neutroni ,numero atomico,massa atomica).
2° era stabilire quanti protoni,elettroni,neutroni eranno presenti nei isotopi , poi il 3° era era disegnare la notazione di Lewis .
4° era disegnare la formula di struttura delle molecole.
5° era calcolare quante moli e quante molecole eranno contenute in
a) 200g di H2O
b) 100g di SO2
6° era completare un tabela con i nomi di alcuni elementi il nome IUPAC , il tipo di composto e la Formula .
Note: La verifica sarà il 13/05/2009
Esercizi per Casa: finire la simulazione
Approfondimenti: per sapere di piu sulla mole vai sul: http://it.wikipedia.org/wiki/Mole
venerdì 1 maggio 2009
Lezione 29/04/2009 portugues
Argomento : Mol
Note : Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre.
Entidades elementares
Colher de chá contendo 5 mL de água (aproximadamente 0,3 mol de água).
Ao utilizar o termo mol, deve-se especificar quais são as entidades elementares em questão (átomos, moléculas, íons, elétrons, outras partículas ou agrupamentos especificados de tais partículas), uma vez que ambiguidades podem ser geradas.
Por exemplo, se fosse escrito apenas 4,44 mol de hidrogênio, seria impossível saber se significa 4,44 mol de átomos ou de moléculas de hidrogênio. Uma maneira usual e conveniente para contornar possíveis ambiguidades é escrever a fórmula molecular da entidade elementar que está contida pelo mol: 4,44 mol de H2; 6,28 × 10–2 mol de PbO; 3 mol de Fe.
Mol e a constante de Avogadro
Ver artigo principal: constante de Avogadro
O conceito de mol está intimamente ligado à constante de Avogadro (antigamente chamada de número de Avogadro), onde 1 mol tem aproximadamente 6,022 × 1023 entidades. Este é um número extremamente grande, pois se trata de uma medida da ordem de sextilhões. Exemplos:
1 mol de moléculas de um gás possui aproximadamente 6,022 × 1023 moléculas deste gás, ou seja, seiscentos e dois sextilhões de moléculas.
1 mol de íons equivale a aproximadamente 6,022 × 1023 íons, ou seja, seiscentos e dois sextilhões de íons.
1 mol de grãos de areia equivale a aproximadamente 6,022 × 1023 grãos de areia, ou seja, seiscentos e dois sextilhões de grãos de areia.
Mol e massa molar
Ver artigo principal: Massa molar
A massa molar é a massa em grama de 1 mol de entidades elementares. A massa atômica e a massa molar de uma mesma substância são numericamente iguais. Por exemplo:
Massa atômica do sódio = 22,99 u
Massa molar do sódio = 22,99 g/mol
Massa atômica do cálcio = 40,078 u
Massa molar do cálcio = 40,078 g/mol
Deve-se ainda saber que 1 mol de diferentes substâncias, possui sempre o mesmo número de partículas. No entanto, a massa contida em 1 mol varia consideravelmente entre as substâncias.
Mol e volume molar
Ver artigo principal: Volume molar
Utilidade do mol
Balança analítica com um béquer de 50 mL em seu interior contendo ca. 1 mol de NaCl (58,44 g).
O mol é utilizado para simplificar representações de proporções químicas. A uma dada massa (por exemplo, 1,0 g) de cada uma das diferentes substâncias sempre estão associados números distintos e extremamente grandes das entidades que compõem essas substâncias. Isto porque essas entidades (sejam moléculas, átomos ou fórmulas unitárias) têm massas distintas. Entretanto, ao químico interessa trabalhar com um número fixo de entidades. Para isso, ele dispõe da grandeza denominada "quantidade de matéria" (uma das sete grandezas de base do SI), cuja unidade é o mol.Em uma representação de uma reação química, as fórmulas moleculares das substâncias são precedidas por números, chamados de coeficientes, que têm como função, indicar as proporções adequadas das substâncias participantes desta reação. Por exemplo, na combustão do gás hidrogênio, temos:
Há uma proporção mínima de duas partes de gás hidrogênio para cada uma parte de gás oxigênio, formando duas partes de água. Em se tratando de mols, para cada dois mols de gás hidrogênio que reagem com um mol de gás oxigênio, tem-se como produto dois mols de água líquida.
Numa visão microscópica, aproximadamente 1,2044 × 1024 (1 septilhão, 200 sextilhões) moléculas de gás hidrogênio reagem com 6,022 × 1023 (seiscentos e dois sextilhões) moléculas de gás oxigênio, formando 1,2044 × 1024 moléculas de água.
O tamanho do mol
Visão parcial de uma proveta contendo 18 mL de água (1 mol de água).
Apesar de ser um número extremamente grande de entidades elementares, um mol de uma substância pode se referir a um pequeno volume. Para a substância água, por exemplo, 1 mol de água líquida ocupa um volume um pouco maior do que de uma colher de sopa cheia (1 mol de água tem aproximadamente 18 mL); Um mol de gás nitrogênio (N2) inflará um balão com um diâmetro de aproximadamente 30 cm; um mol de açúcar de cana (C12H22O11) tem aproximadamente 340 g. Todas estas quantidades de substâncias citadas, estão contidas em um mol, apresentando aproximadamente 6,022 × 1023 moléculas.
para mais informazione vai no site :http://pt.wikipedia.org/wiki/Mol
Note : Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre.
Entidades elementares
Colher de chá contendo 5 mL de água (aproximadamente 0,3 mol de água).
Ao utilizar o termo mol, deve-se especificar quais são as entidades elementares em questão (átomos, moléculas, íons, elétrons, outras partículas ou agrupamentos especificados de tais partículas), uma vez que ambiguidades podem ser geradas.
Por exemplo, se fosse escrito apenas 4,44 mol de hidrogênio, seria impossível saber se significa 4,44 mol de átomos ou de moléculas de hidrogênio. Uma maneira usual e conveniente para contornar possíveis ambiguidades é escrever a fórmula molecular da entidade elementar que está contida pelo mol: 4,44 mol de H2; 6,28 × 10–2 mol de PbO; 3 mol de Fe.
Mol e a constante de Avogadro
Ver artigo principal: constante de Avogadro
O conceito de mol está intimamente ligado à constante de Avogadro (antigamente chamada de número de Avogadro), onde 1 mol tem aproximadamente 6,022 × 1023 entidades. Este é um número extremamente grande, pois se trata de uma medida da ordem de sextilhões. Exemplos:
1 mol de moléculas de um gás possui aproximadamente 6,022 × 1023 moléculas deste gás, ou seja, seiscentos e dois sextilhões de moléculas.
1 mol de íons equivale a aproximadamente 6,022 × 1023 íons, ou seja, seiscentos e dois sextilhões de íons.
1 mol de grãos de areia equivale a aproximadamente 6,022 × 1023 grãos de areia, ou seja, seiscentos e dois sextilhões de grãos de areia.
Mol e massa molar
Ver artigo principal: Massa molar
A massa molar é a massa em grama de 1 mol de entidades elementares. A massa atômica e a massa molar de uma mesma substância são numericamente iguais. Por exemplo:
Massa atômica do sódio = 22,99 u
Massa molar do sódio = 22,99 g/mol
Massa atômica do cálcio = 40,078 u
Massa molar do cálcio = 40,078 g/mol
Deve-se ainda saber que 1 mol de diferentes substâncias, possui sempre o mesmo número de partículas. No entanto, a massa contida em 1 mol varia consideravelmente entre as substâncias.
Mol e volume molar
Ver artigo principal: Volume molar
Utilidade do mol
Balança analítica com um béquer de 50 mL em seu interior contendo ca. 1 mol de NaCl (58,44 g).
O mol é utilizado para simplificar representações de proporções químicas. A uma dada massa (por exemplo, 1,0 g) de cada uma das diferentes substâncias sempre estão associados números distintos e extremamente grandes das entidades que compõem essas substâncias. Isto porque essas entidades (sejam moléculas, átomos ou fórmulas unitárias) têm massas distintas. Entretanto, ao químico interessa trabalhar com um número fixo de entidades. Para isso, ele dispõe da grandeza denominada "quantidade de matéria" (uma das sete grandezas de base do SI), cuja unidade é o mol.Em uma representação de uma reação química, as fórmulas moleculares das substâncias são precedidas por números, chamados de coeficientes, que têm como função, indicar as proporções adequadas das substâncias participantes desta reação. Por exemplo, na combustão do gás hidrogênio, temos:
Há uma proporção mínima de duas partes de gás hidrogênio para cada uma parte de gás oxigênio, formando duas partes de água. Em se tratando de mols, para cada dois mols de gás hidrogênio que reagem com um mol de gás oxigênio, tem-se como produto dois mols de água líquida.
Numa visão microscópica, aproximadamente 1,2044 × 1024 (1 septilhão, 200 sextilhões) moléculas de gás hidrogênio reagem com 6,022 × 1023 (seiscentos e dois sextilhões) moléculas de gás oxigênio, formando 1,2044 × 1024 moléculas de água.
O tamanho do mol
Visão parcial de uma proveta contendo 18 mL de água (1 mol de água).
Apesar de ser um número extremamente grande de entidades elementares, um mol de uma substância pode se referir a um pequeno volume. Para a substância água, por exemplo, 1 mol de água líquida ocupa um volume um pouco maior do que de uma colher de sopa cheia (1 mol de água tem aproximadamente 18 mL); Um mol de gás nitrogênio (N2) inflará um balão com um diâmetro de aproximadamente 30 cm; um mol de açúcar de cana (C12H22O11) tem aproximadamente 340 g. Todas estas quantidades de substâncias citadas, estão contidas em um mol, apresentando aproximadamente 6,022 × 1023 moléculas.
para mais informazione vai no site :http://pt.wikipedia.org/wiki/Mol
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